Dopo un’indagine, il Ministero delle Risorse Marine conclude che il fenomeno di deperimento osservato nella laguna è di origine naturale e non legato a un virus.

Una missione di indagine sul campo

L’acquacoltore Ian Bertram, incaricato di identificare la causa della morte di centinaia di ostriche e di pipi (Pinctada maculata), ha appena presentato il suo rapporto. Si è recato sul posto per ispezionare gli allevamenti di perle e analizzare i sintomi. La sua conclusione: nulla indica la presenza di una malattia infettiva.

Condizioni ambientali come causa

Secondo Navy Epati, segretario alle Risorse Marine, diversi fattori si sarebbero combinati: una massiccia deposizione di uova dei molluschi, una proliferazione di alghe e un’elevata torbidità nella laguna. Questi elementi avrebbero creato un ambiente sfavorevole alla sopravvivenza delle ostriche.

«La situazione non è così drammatica come pensavamo», ha dichiarato Epati. «Oggi abbiamo un’idea più chiara di ciò che è successo e nulla lascia pensare a un’epidemia. Alcuni molluschi colpiti sembrano persino riprendersi.»

Verso un monitoraggio rafforzato

Per evitare che simili preoccupazioni si ripetano, Epati propone di installare boe di monitoraggio a Penrhyn e nelle altre lagune produttrici di perle. Queste attrezzature permetterebbero di rilevare rapidamente qualsiasi cambiamento delle condizioni dell’acqua e di avvisare produttori e autorità prima che la situazione peggiori.