L’obiettivo principale del Comitato è migliorare la qualità delle perle nere della Polinesia francese, prodotto di esportazione di primaria importanza per il Territorio. Negli ultimi mesi, il governo territoriale ha adottato misure per evitare l’immissione sul mercato di perle di qualità mediocre vendute a basso prezzo, imponendo controlli di qualità più severi.

Queste decisioni avevano provocato un calo significativo dei prezzi durante le aste internazionali organizzate a Papeete. Per regolamentare meglio il settore, è stato avviato nel novembre 2001 un censimento sistematico di tutti i produttori, con completamento previsto per giugno 2003. Considerando che la Polinesia francese si estende su una superficie paragonabile a quella dell’Europa, questa operazione rappresenta uno sforzo considerevole.

Tra le misure annunciate figura il rilascio di una carta d’identità professionale ai produttori che hanno seguito un seminario di formazione obbligatorio. Il Comitato ha ora il potere di raccomandare l’attribuzione e il rinnovo di tale carta, ma anche di pronunciare sanzioni disciplinari in caso di violazioni della normativa locale.

Presieduto dal Presidente della Polinesia francese, Gaston Flosse, responsabile anche dell’amministrazione del settore perlicolo, il Comitato riunisce rappresentanti del governo locale e del settore perlicolo.

Durante una visita in Cina nell’ottobre 2002, il sig. Flosse ha ottenuto dalle autorità cinesi una riduzione della tassa di importazione sulle perle nere di Tahiti, passata dal 24 al 10 %, concedendo alla Polinesia francese lo status di “nazione più favorita”.

Il settore perlicolo rappresenta attualmente circa 7 000 posti di lavoro a Tahiti, distribuiti su circa 1 000 fattorie perlifere nell’arcipelago. Dopo una crescita record nel 1998 e 1999 (+23 % del fatturato), il settore ha registrato un rallentamento nel 2000. Oggi, Tahiti produce quasi un quarto delle perle nere coltivate nel mondo.