Mercoledì 2 Febbraio 2011
Scarti di Perle: Distruzione Controllata e Sostegno Finanziario ai Perlicoltori
L’annuncio è stato fatto da Temauri Foster, ministro delle risorse marine incaricato della perlicoltura, con l’obiettivo dichiarato di preservare l’immagine di eccellenza associata alla Perla di Tahiti.
Questi scarti, provenienti dall’ostrica perlifera Pinctada margaritifera var. cumingii, sono esclusi da qualsiasi commercializzazione o esportazione, conformemente alla normativa vigente. Presentando difetti come depositi di calcite, zone devitalizzate o uno spessore di madreperla insufficiente, queste perle non soddisfano i criteri di qualità rigorosamente definiti dalla professione.
Durante i controlli effettuati per l’esportazione, tali scarti vengono sistematicamente isolati prima di essere distrutti sotto supervisione. Per accompagnare i perlicoltori in questo approccio qualitativo, lo Stato prevede un’indennità di 50 Fcfp al grammo di scarti conservati, entro il limite di 500 grammi per ettaro e per anno.
Questa misura mira a incoraggiare l’eliminazione rigorosa dei prodotti non conformi. Nel 2010, 155 produttori hanno già beneficiato di questo aiuto per un totale di 233 118 perle indennizzate, illustrando una politica decisa di valorizzazione del marchio “Perla di Tahiti”.
