Le ultime notizie sulla coltivazione delle perle a Tahiti

Sabato 13 Agosto 2011

I Perlicoltori di Tahiti Scelgono l’Indipendenza: Una Nuova Era per le Aste


La rottura con la Maison de la Perle

I cinque raggruppamenti e sindacati — GIE Poe o Rikitea, GIE Raromatai, GIE Poe o Tahiti Nui, GIE Manihi e SPMPPF — giustificano la loro scelta con critiche precise. Secondo loro, il sistema di classificazione realizzato dalla Maison de la Perle è giudicato sommario e inadatto alle specificità delle aste. Rivendicano la loro vicinanza agli acquirenti e la capacità di adattarsi alle esigenze del mercato, elementi che considerano assenti nell’istituzione pubblica.

Un appello per maggiore flessibilitĂ 

Georges Mataoa, rappresentante dello SPMPPF, è categorico: "La Maison de la Perle non si adatta alle nostre aste. Noi siamo a diretto contatto con gli acquirenti e sappiamo come regolarci, in particolare sui listini di riferimento. Non è il caso della Maison de la Perle."

Accuse pesanti contro la Maison de la Perle

I perlicoltori vanno oltre e chiedono semplicemente la chiusura della Maison de la Perle, che giudicano inefficace, se non addirittura dannosa per l’intera filiera. Denunciano, inoltre, un presunto favoritismo verso la società Citizen, a scapito della TPJ (Tahitian Pearl Promotion Society of Japan), uno dei principali acquirenti giapponesi di perle nere.

Il boicottaggio della TPJ: un incidente rivelatore

Come conseguenza di queste tensioni, la TPJ avrebbe boicottato le ultime due aste in segno di protesta. Una situazione che i perlicoltori imputano direttamente alle decisioni del ministro Temauri Foster e della Maison de la Perle.

Critiche severe sulle operazioni di promozione

I raggruppamenti di perlicoltori non risparmiano nemmeno le azioni promozionali condotte finora. Puntano il dito contro iniziative giudicate “catastrofiche”, come l’esposizione a cielo aperto organizzata sulla prestigiosa Place Vendôme a Parigi, che secondo loro avrebbe lasciato una pessima impressione tra osservatori e professionisti del settore.

Verso una nuova strategia indipendente

Incoraggiati dai risultati positivi della loro ultima vendita, i perlicoltori sono convinti di poter promuovere autonomamente le proprie perle e di influenzare favorevolmente i prezzi di mercato, senza dipendere da organismi intermediari. Annunciano giĂ  la prossima asta per febbraio 2012.

Mercoledì 10 Agosto 2011

Madame Raymonde Raoulx a Sostegno dei Perlicoltori durante l’Asta Internazionale di Perle di Tahiti


Questa vendita, che si svolge presso l’hotel Sofitel Maeva Beach dal 7 agosto, mette in valore il raccolto di oltre quaranta perlicoltori dei Tuamotu e delle Gambier, federati in cinque GIE.

Accompagnata da Georges Mataoa, rappresentante di uno dei due sindacati dei produttori di perle all’interno del CESC, Madame Raoulx ha potuto osservare l’interesse costante degli acquirenti nazionali e internazionali per i 392 lotti presentati, per un valore stimato a quasi 450 milioni di franchi pacifici. Le aste hanno attratto compratori provenienti da Giappone, Stati Uniti, Hong Kong, Canada, Hawaii e dalla Francia metropolitana.

Totalmente priva di sovvenzioni pubbliche, questa manifestazione dimostra la capacità dei professionisti polinesiani di garantire autonomamente la commercializzazione delle proprie perle di coltura. Un’autonomia elogiata anche dai risultati registrati, con oltre 126 milioni di franchi pacifici di fatturato già nella prima giornata e un totale che ha superato i 300 milioni di franchi pacifici in soli due giorni.

Dal punto di vista fiscale, l’evento genera anche un beneficio per il Paese, con circa 20 milioni di franchi pacifici di entrate. Tra i pezzi più notevoli, una perla semisferica di 18 mm, classificata C e proveniente da una fattoria di Rikitea, si è particolarmente distinta per la sua tonalità rossa con riflessi verde scuro, diventando così un oggetto di desiderio per i collezionisti.

Attraverso la sua visita, Madame Raymonde Raoulx ha rinnovato il proprio sostegno, così come quello del CESC, ai perlicoltori polinesiani, un settore chiave dell’economia locale, duramente colpito negli ultimi anni. Questa asta illustra l’importanza vitale di tali appuntamenti commerciali per garantire entrate ai produttori e sostenere la sopravvivenza dell’intera filiera perlicola.

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