Giovedì 19 Luglio 2012
La sua competenza riguarda in particolare la valorizzazione delle proprietà terapeutiche delle specie vegetali per contrastare vari disturbi e carenze organiche.
Su richiesta della Direzione delle Risorse Marine (DRM), ICP-Texinfine ha esteso le proprie attività alla perlicoltura in Polinesia francese, integrando un progetto di ricerca destinato a migliorare la qualità delle perle.
Parallelamente, il laboratorio è impegnato in un programma volto a produrre nuclei a partire da polvere di gusci di ostriche perlifere locali, rafforzando così l’indipendenza e la sostenibilità del settore perlifero e stimolando l’occupazione locale.
Durante recenti incontri, il ministro delle Risorse Marine, Temauri Foster, ha sottolineato l’importanza di garantire la redditività economica della produzione locale di nuclei.
Un’esigenza resa ancora più pressante dalla rarificazione delle conchiglie del Mississippi, che pesa notevolmente sull’approvvigionamento mondiale di nuclei.
Il Dr. Gilles Gutierrez, CEO di ICP-Texinfine e vincitore della medaglia Louis Pasteur nel 2009, ha consegnato alla DRM una prima serie di nuclei ricostituiti di nuova generazione.
Questi nuclei saranno presto testati tramite innesto su ostriche perlifere, aprendo la prospettiva di una partnership rafforzata per posizionare la perla di Tahiti come un prodotto 100% polinesiano sul mercato internazionale.
Parallelamente alle sue ricerche sulla perlicoltura, ICP-Texinfine prosegue anche i propri studi sulle risorse naturali polinesiane.
A partire da estratti di vaniglia tahitiana, ha sviluppato il DNA-PKASE INHIBAT, un integratore alimentare con effetti antimutageni.
Allo stesso modo, lo sfruttamento dell’alga Padina Pavonica ha portato allo sviluppo del DICTYOLONE, un integratore che favorisce la densità ossea e la salute della pelle.
Di fronte alla ricchezza eccezionale delle risorse naturali della Polinesia, ICP-Texinfine sta considerando la creazione di un laboratorio locale dedicato alla formulazione di sostanze farmacologiche marine.
Ministro e ricercatore condividono la stessa ambizione: sviluppare in modo sostenibile e ragionato lo sfruttamento dei tesori naturali polinesiani.
Martedì 17 Luglio 2012
Questo risultato è il frutto di una stretta collaborazione tra il CMNP, il SEFI e i professionisti del settore perlicolo.
La 21ª promozione, composta da 10 candidati in formazione perlicoltura, è stata lodata per il suo impegno e la sua motivazione. Durante il primo anno, i tirocinanti hanno beneficiato di un corso di aggiornamento, hanno ottenuto il Diploma di Immersione Professionale 1 (DPP1) e sono stati introdotti a tutte le fasi della produzione di perle.
La 20ª promozione, specializzata nella tecnica di innesto, ha ottenuto anch’essa ottimi risultati: su 9 tirocinanti, 7 hanno conseguito la certificazione dopo un’immersione professionale di quattro mesi. Questo successo è attribuito al coinvolgimento dei partner privati e pubblici che hanno messo a disposizione le ostriche necessarie per la pratica. I diplomati potranno ora esercitare come innestatori professionisti, una professione chiave per la filiera perlicola.
La selezione per la 22ª promozione ha permesso di accogliere 11 nuovi tirocinanti, scelti dopo rigorosi test psico-tecnici. Essi inizieranno il loro percorso con un corso di aggiornamento fornito dal SEFI, prima della piena integrazione nel centro di Rangiroa.
Bruno Maetz, professionista riconosciuto della perlicoltura, ha testimoniato durante il consiglio didattico del CMNP il valore aggiunto che rappresentano gli ex tirocinanti per la sua azienda, sottolineandone l’impegno e l’efficacia. Forte di questa esperienza, desidera continuare a reclutare tra i futuri diplomati del centro.
Rosita Leduc, direttrice del CMNP, ha ricordato che l’obiettivo del centro è formare professionisti qualificati, indispensabili al successo delle aziende perlicole. Fin dalla sua creazione nel 1988, il CMNP si conferma come un polo di riferimento per la specializzazione in innesto in Polinesia francese, consolidando il suo ruolo nella professionalizzazione del settore perlicolo.
Giovedì 12 Luglio 2012
Una innestatrice di ostriche perlifere cinese è stata sorpresa in possesso di 1449 perle nere di alta qualità , abilmente nascoste in flaconi di sapone liquido e in una scatola di cioccolato in polvere. Il valore del lotto, stimato a oltre 1 343 000 XPF, ha portato al sequestro delle perle e all’applicazione di una sanzione considerevole.
Qualche settimana prima, sul volo NZ 41 diretto ad Auckland, i doganieri avevano scoperto nei bagagli di un foratore professionista di perle ben 3739 perle nere non dichiarate, tra le quali oltre 400 considerate scarti. Questa azione determinata mira a preservare l’immagine della perla di Tahiti sul mercato internazionale.
La vigilanza delle dogane polinesiane non si limita alle sole perle. Dall’inizio dell’anno, sono stati sequestrati non meno di 430 kg di nuclei proibiti, intercettati in pacchi espressi. Questi nuclei, realizzati a partire dal tridacna – specie protetta dalla Convenzione di Washington – sono vietati all’importazione secondo l’ordinanza 1240/CM del 30 agosto 2007.
I servizi doganali rafforzano così il loro ruolo cruciale di guardiani dell’eccellenza della perla di Tahiti. Il controllo rigoroso delle importazioni, delle esportazioni e della circolazione interna delle perle e dei nuclei costituisce una priorità assoluta. Dall’inizio dell’anno, sono stati registrati 19 casi legati alla perlicoltura, sottolineando l’ampiezza del fenomeno e l’importanza delle sanzioni previste dal codice doganale della Polinesia francese.
Di fronte alle minacce che gravano su questo fiore all’occhiello dell’economia, le dogane polinesiane confermano il loro impegno totale a difesa della qualità e della fama internazionale della perla di Tahiti.