Le importazioni restano stabili in valore, ma aumentano del 5% in volume, indicando un calo dei prezzi unitari. Il mese di marzo ha registrato un’impennata significativa delle importazioni (+22,3%), trainata dagli ordini delle imprese e dagli acquisti di prodotti petroliferi. Secondo l’ISPF, queste fluttuazioni mensili potrebbero essere spiegate da operazioni di riassortimento e ritardi nelle consegne, senza tuttavia annunciare una tendenza duratura. Da notare che, sul trimestre, le importazioni di prodotti petroliferi crescono del 13% in volume, nonostante un calo marcato dei prezzi.

Lato esportazioni, la progressione dell’1,9% registrata a marzo non è bastata a invertire una dinamica negativa: nell’insieme del primo trimestre, le vendite all’estero calano del 5%. La performance delle perle grezze, in aumento del 15% nel trimestre (e del 30% a marzo), limita tuttavia i danni. Al contrario, gli altri settori mostrano risultati preoccupanti: il pesce e la madreperla crollano rispettivamente del 31% e del 35%, mentre la vaniglia registra una diminuzione del 15%.

Questa perdita di diversità nelle esportazioni polinesiane rafforza la dipendenza dalla perla grezza, una situazione che, a lungo termine, potrebbe indebolire l’economia del Paese di fronte alle incertezze del mercato mondiale.