Giovedì 30 Luglio 2015
Hong Kong, che nel 2014 rappresentava oltre il 50% del volume delle esportazioni di perle di Tahiti, rimane un crocevia strategico per questo prezioso prodotto polinesiano.
Il territorio ospita ogni anno quattro grandi eventi professionali dedicati alla perla, rafforzando così il suo ruolo di piattaforma mondiale.
Durante la riunione, è stato fatto un bilancio delle azioni intraprese nel 2014 e sono state presentate le linee guida della campagna promozionale 2015, elaborata in collaborazione con la Tahiti Pearl Association of French Polynesia (TPAFP).
Di fronte al rallentamento economico in Cina, principale sbocco per la perla polinesiana, la TPAHK ha richiesto un sostegno finanziario supplementare da parte del Paese per sostenere le proprie iniziative.
Obiettivo: consolidare la presenza della perla di Tahiti su questo mercato chiave, rivolgendosi sia ai professionisti della gioielleria sia al grande pubblico.
Johnny Cheng ha inoltre incoraggiato il governo a diversificare i propri sforzi promozionali verso altri mercati, in particolare Stati Uniti ed Europa, al fine di ravvivare l’immagine della perla di Tahiti sulla scena internazionale, nonostante le sfide attuali affrontate dal settore della gioielleria.
Venerdì 24 Luglio 2015
La presenza di tre ministri, del presidente del Paese e di una delegazione del Forum del Pacifico sottolinea l’importanza strategica di questa operazione per l’economia locale.
Al GIE Poe o Tahiti Nui, nell’ex Maison de la Perle, le aste si svolgono sotto gli occhi delle autorità e dei rappresentanti stranieri, in un momento in cui anche altre nazioni del Pacifico cercano di posizionarsi sul mercato mondiale delle perle.
Il ministro dell’Economia Blu, Teva Rohfritsch, ha insistito sulla necessità di ricentrare le operazioni di commercializzazione in Polinesia e ha annunciato l’elaborazione di una nuova legge del Paese, in consultazione con i professionisti del settore.
I principali assi della riforma riguarderanno le norme di qualità , la gestione delle produzioni e delle scorte, nonché una migliore organizzazione delle concessioni per isola.
I numeri sono impressionanti: 223.000 perle in 190 lotti per il GIE Poe o Tahiti Nui, circa 100.000 perle in 388 lotti per Robert Wan e 293.000 perle in 645 lotti per il GIE Poe o Rikitea.
Questi volumi testimoniano l’importanza di questo evento per l’intero settore.
Élisabeth Moe, presidente del GIE Poe o Tahiti Nui, ricorda che, nonostante il calo dei prezzi per alcune qualità di perle, la vendita all’asta rimane un mezzo efficace per valorizzare meglio i prodotti, lontano dalle vendite informali.
I perlicoltori, da parte loro, chiedono un’intensificazione della promozione internazionale della perla di Tahiti, ritenendo insufficienti i fondi attuali.
Il governo, invece, preferisce prima ristrutturare solidamente il settore prima di avviare un nuovo slancio promozionale su scala globale.
Mentre gli acquirenti, provenienti principalmente dal Giappone e da Hong Kong, si affrettano a concludere i loro affari, il futuro della perla di Tahiti resta sospeso alla qualità della produzione e all’evoluzione delle tendenze del mercato mondiale.
Venerdì 17 Luglio 2015
In questa occasione, Brook Lee ha incantato il pubblico indossando un sontuoso parure di perle di Tahiti, firmato Fauura Créations, una maison di gioielleria d’arte polinesiana situata al primo piano del mercato di Papeete.
Questo gesto elegante ha offerto a Tahiti una promozione straordinaria sulla scena internazionale, rafforzando l’immagine prestigiosa delle sue perle emblematiche.
Mercoledì 1 Luglio 2015
Un’informazione che ha voluto chiarire, rivelando che offre soprattutto la sua expertise, senza alcun apporto finanziario diretto, in un’avventura prestigiosa nata da un incontro inatteso.
Durante un pranzo in compagnia di Miss Tahiti e delle sue damigelle, Robert Wan è tornato su questa collaborazione singolare.
"Ho avuto l’onore di incontrare la regina del Qatar, venuta a soggiornare brevemente in Polinesia, dove ha acquistato numerose perle. Siamo rimasti in contatto e un giorno mi ha chiesto di ridare vita all’eredità perlifera del suo Paese", ha confidato.
Prima dell’ascesa del petrolio e del gas, gli Emirati del Golfo Persico erano rinomati per la qualità eccezionale delle loro perle naturali. Desiderosa di ravvivare questa tradizione ancestrale e di trasmetterla alle giovani generazioni, la sovrana ha fatto appello all’expertise di Robert Wan per stabilire una fattoria perlifera produttrice di perle bianche, comparabili a quelle del Giappone.
"Non ho investito denaro, è stata lei a finanziare il progetto", precisa Robert Wan.
Le prime produzioni rivelano già delicate tonalità di rosa e champagne, in attesa dell’apparizione tanto attesa del dorato.
Un’avventura stimolante per il maestro della perla nera, che vede in questa iniziativa anche una straordinaria opportunità per promuovere le perle di Tahiti attraverso il Qatar, Dubai, Abu Dhabi e l’intero Golfo Persico.