Sabato 9 Gennaio 2016
La Perlicoltura Polinesiana in Convalescenza: Tra Ripresa Fragile e Attesa di Riforme
Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Istituto di Statistica della Polinesia Francese (ISPF), i ricavi delle esportazioni di prodotti perliferi sono aumentati del 12% nel 2014, raggiungendo 8,8 miliardi di franchi CFP, segnando così il secondo anno consecutivo di crescita.
Questa ripresa si manifesta anche attraverso un incremento del 6% dei volumi esportati, invertendo tre anni di calo continuo. Il prezzo medio della perla all’esportazione si attesta ora a 1.030 franchi (+1,5% rispetto al 2013), mentre il prezzo al grammo registra un aumento più significativo del 6%, raggiungendo 600 franchi.
Tuttavia, questi risultati positivi nascondono una realtà più sfumata. L’ISPF osserva che "il livello dei ricavi rimane basso rispetto alle reali capacità del settore" e che "lo squilibrio tra offerta e domanda resta favorevole alla domanda". L’attuale prezzo unitario non riflette l’immagine di lusso associata alla perla nera di Tahiti, seconda risorsa economica della Polinesia francese dopo il turismo.
"Attendiamo con impazienza la nuova legge sui prodotti perliferi, inizialmente prevista per la fine del 2015 e oggi in stand-by", lamenta Aline Baldassari, presidente della Tahitian Pearl Association of French Polynesia (TPAFP). Sottolinea l’urgenza di una riforma normativa che consenta in particolare di contabilizzare le perle fin dal momento della loro raccolta, e non più soltanto all’esportazione, al fine di ottenere statistiche più rappresentative della produzione reale.
Nel 2014, la produzione di perle di coltura grezze si estendeva su 25 isole polinesiane, con 561 concessioni marittime, di cui 435 situate nell’arcipelago delle Tuamotu. Questa attività artigianale complessa, che richiede due anni di formazione per diventare innestatore, rappresenta un saper fare unico – l’unica scuola mondiale di innestatori si trova infatti a Rangiroa.
Sebbene la ripresa economica del settore sia ormai avviata, i professionisti attendono ora un quadro normativo rinnovato per consolidare questa dinamica e restituire alla perla nera di Tahiti tutto il suo valore sui mercati internazionali.
