Venerdì 16 Novembre 2018
Manihi: L'Atollo Dimenticato della Perla, Tra Eredità e Speranza di Rinascita
Oggi, meno di una decina resistono ancora, lottando contro le conseguenze di una crisi economica profonda che ha sconvolto l’intera economia locale.
Le Origini della Perlicoltura in Polinesia Francese
La storia della perlicoltura in Polinesia francese affonda le sue radici nel 1961, nelle acque dell’atollo di Hikueru. Il governo, convinto del potenziale della Pinctada margaritifera, investì dieci milioni di Fcfp già nel 1956. Jean Domard, veterinario e capo del Servizio della pesca, fu il principale artefice di questo successo, aprendo la strada all’ascesa di un’industria che avrebbe segnato profondamente il territorio.
Nel dicembre 1963, la prima raccolta di perle rotonde di qualità commerciale fu un trionfo: vennero ottenute 276 perle. Rapidamente vennero tentate altre esperienze a Bora Bora, prima che il settore privato prendesse il sopravvento. Manihi divenne così il primo sito ad accogliere aziende perlifere private, con la creazione nel 1968 della Société Perlière de Manihi (SPM), diretta da Jacques Rosenthal e dal biologo australiano William Reed.
Dall'Euforia alla Crisi
Con il passare dei decenni, la perlicoltura si estese ai Tuamotu, ai Gambier e alle Isole Sottovento, lasciando da parte le Australi e le Marchesi. Ma l’euforia lasciò il posto agli eccessi: la sovrapproduzione, unita a scelte gestionali discutibili, provocò un crollo vertiginoso dei prezzi. Nel 1990, il grammo di perla veniva venduto a 6 490 Fcfp; nell’agosto 2003, non valeva più che 800 Fcfp.
Un Settore in Cerca di Rinascita
Oggi, la perla di Tahiti cerca di reinventarsi. Le aziende si fanno rare, i posti di lavoro sono scomparsi, ma alcune strutture familiari continuano a sperare in una rinascita, sostenuta dal collettaggio dei naissains.
Una visita alla fattoria Temotu Perles, vicino alla pensione Poerani Nui e diretta da Michel Grillot, permette di misurare questa resilienza. Meno ostriche vengono innestate, ma lo spirito pionieristico resta intatto. La qualità delle perle rimane notevole e i prezzi competitivi, offrendo ancora un barlume di speranza per il futuro.
Manihi, Simbolo di Resilienza
Manihi, con la sua laguna mitica, rimane un simbolo della passata grandezza della perlicoltura e della sua capacità di risollevarsi. Per gli appassionati di storia e di avventura, questo atollo evoca i racconti dei grandi esploratori come Henry de Monfreid, ricordando che nel cuore delle lagune dorme ancora la speranza di una nuova era per la perla polinesiana.
