Le ultime notizie sulla coltivazione delle perle a Tahiti

Giovedì 6 Giugno 2019

Hong Kong: Il Ritorno Promettente della Coltivazione della Perla


Yan Wa-tat, ex banchiere diventato ricercatore, incarna questa rinascita. Su una zattera galleggiante, pulisce pazientemente le conchiglie delle sue 2.000 ostriche perlifere Akoya, nella speranza di far rivivere un’industria un tempo fiorente nella regione.

Fino agli anni ’80, la coltivazione delle perle faceva parte integrante del paesaggio economico locale. Ma la sovrapesca, l’inquinamento e la concorrenza straniera ne hanno provocato il crollo. Oggi, Yan combina il sapere tradizionale con l’innovazione scientifica per invertire questa tendenza.

Sta lavorando allo sviluppo di una tecnologia innovativa: un tag RFID inserito nel nucleo impiantato nel mollusco, che permette di monitorare lo sviluppo della perla senza disturbare l’ostrica. Questa innovazione potrebbe rivoluzionare il controllo di qualità e la tracciabilità nell’industria perlifera.

La scommessa di Yan sembra dare i suoi frutti. Lo scorso marzo, un gruppo di pescatori ispirati dalla sua iniziativa ha raccolto perle Akoya locali, una prima dopo decenni. Leung Kam-ming, uno di loro, possiede oggi 30.000 ostriche e intravede un futuro promettente per questo settore.

Ma una sfida persiste: la mancanza di interesse da parte delle nuove generazioni. Sulle mille zattere da pesca registrate nelle acque di Hong Kong, il 90% rimane inutilizzato. Yan Wa-tat spera che il suo progetto possa attrarre nuove vocazioni, dimostrando la redditività e la sostenibilità di questa attività artigianale.

Con passione, pazienza e un pizzico di tecnologia, Hong Kong potrebbe tornare a essere un nome di riferimento nell’universo prestigioso della perla.

Mercoledì 5 Giugno 2019

Robert Wan: Il Destino di un Imperatore della Perla


È proprio questo percorso fuori dal comune che racconta Paule Laudon nel suo libro Robert Wan, La route de la perle, recentemente pubblicato da Au Vent des Îles.

Frutto di due anni di ricerche, interviste e viaggi, il libro esplora le molteplici sfaccettature di quest’uomo discreto ma visionario, spesso definito “imperatore della perlaâ€. Dal suo quotidiano a Tahiti alle sue ambizioni internazionali, passando per le pagine oscure della storia come gli esperimenti nucleari o le crisi economiche, l’autrice traccia il ritratto di un pioniere resiliente.

La passione di Robert Wan per la perla nasce nel 1972, quasi per caso, ma non lo abbandonerà mai. Questo gioiello vivente diventa il cuore del suo impero. Paule Laudon lo accompagna fino all’atollo di Marutea, nell’arcipelago delle Tuamotu, per comprendere meglio i gesti, le scelte e la filosofia di un uomo che coltiva la perla come si coltiva un’arte di vivere.

L’opera segue le 29 tappe di un destino eccezionale, tra tradizioni cinesi e orizzonte polinesiano, tra Parigi e Tokyo, Doha e Dubai. Un percorso costellato di successi, di dubbi, ma sempre sostenuto da una fede incrollabile nella bellezza e nella pazienza.

Ancora oggi, a più di 80 anni, Robert Wan non si ferma. Nuovi progetti prendono forma: un museo a Macao, mercati da conquistare in Russia e in Sud America. “Robert agisce. Robert assapora. Robert meditaâ€, scrive Paule Laudon. E soprattutto, Robert continua a sognare.

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