Sabato 30 Aprile 2022
Bilancio critico della Tahitian Pearl Association of French Polynesia (TPAFP)
1. Perdita di Membri e Mancanza di RappresentativitÃ
La TPAFP, creata nel 2014 dopo la dissoluzione della Maison de la Perle, aveva come obiettivo quello di riunire i professionisti della perlicoltura e promuovere la perla di Tahiti. Tuttavia, dopo il primo anno di esistenza, l’associazione ha visto i suoi membri ridursi da 11 a 5 organizzazioni, segno di un fallimento nella sua missione di rappresentanza e di coesione degli attori della filiera. Ciò ha anche rivelato una mancanza di credibilità e legittimità presso i professionisti del settore.
2. Problemi di Governance
La governance dell’associazione è stato un punto chiave del rapporto della CTC:
Assenza di verbali sistematici: le decisioni prese durante le riunioni non vengono correttamente registrate.
Mancanza di ordini del giorno: le riunioni non hanno sempre un quadro strutturato, compromettendo il buon funzionamento dell’associazione.
Assemblea generale inattiva: l’assemblea generale, che dovrebbe giocare un ruolo cruciale, non adempie alle proprie funzioni.
Non rispetto delle regole statutarie: le norme di governance vengono spesso ignorate e la prevenzione dei conflitti di interesse è insufficiente, minando l’integrità dell’organizzazione.
3. Gestione Finanziaria Carente
Il rapporto critica anche la gestione delle finanze dell’associazione:
Utilizzo improprio delle sovvenzioni: sebbene la TPAFP abbia ricevuto un totale di 436 milioni di Fcfp tra il 2014 e il 2019, la ripartizione di tali fondi rimane poco chiara.
Contabilità insufficiente: mancano meccanismi chiari di controllo interno, il che impedisce un efficace monitoraggio delle spese e una gestione trasparente dei fondi pubblici.
Assenza di controllo delle spese: l’associazione sembra avere una supervisione finanziaria insufficiente, con conseguente cattiva allocazione delle risorse.
4. Strategia di Promozione Inefficace
Il rapporto della CTC mette in discussione la strategia di promozione della perla di Tahiti, sia a livello locale che internazionale:
Finanziamento di associazioni estere: la TPAFP ha finanziato associazioni straniere senza averne un controllo diretto, perdendo così la gestione della strategia di promozione a livello internazionale.
Spese eccessive: sono stati osservati acquisti non competitivi e spese elevate, mettendo in dubbio l’efficacia delle azioni di promozione locale.
Accesso iniquo ai fornitori: i fornitori locali non hanno sempre un accesso equo ai mercati dell’associazione, sollevando dubbi sulla trasparenza nella scelta dei partner.
5. Proposte e Misure Correttive
In risposta a queste carenze, sono state avviate diverse misure, come le convenzioni di partenariato diretto con associazioni straniere a partire dal 2020. Tuttavia, la CTC ritiene che l’esistenza stessa della TPAFP, nelle sue attuali condizioni, debba essere rivalutata. Una revisione della sua governance, delle pratiche finanziarie e della strategia di promozione è ritenuta necessaria per ristabilire la credibilità dell’associazione e garantire l’efficacia delle sue azioni.
6. Conclusione
In conclusione, la Tahitian Pearl Association of French Polynesia si trova a un crocevia cruciale. La sua gestione carente, la mancanza di trasparenza e di rappresentatività , così come le derive finanziarie, mettono in dubbio la sua capacità di svolgere il ruolo di promotrice della perla di Tahiti. Riforme sono indispensabili per ristabilire la sua legittimità e migliorare la sua efficacia all’interno della filiera perlifera.
