Mercoledì 25 Maggio 2022
Questa azione è stata considerata illegale, il che ha portato a una serie di contenziosi favorevoli ai produttori e ai commercianti che hanno richiesto un risarcimento.
1. Contesto e Reazioni Giuridiche
Nel gennaio e nel marzo 2021, due perlicoltori avevano già ottenuto ragione, e ora altri quindici perlicoltori chiedono un risarcimento per la distruzione di quasi 585.000 perle. L’avvocato dei ricorrenti ritiene che questa pratica illegale sia durata per diversi anni e che milioni di perle possano essere state distrutte dal 2005, aggravando ulteriormente il conto per il Paese.
2. L’Indennizzo e il Valore delle Perle
Il valore delle perle distrutte è al centro del dibattito. Il tribunale amministrativo di Papeete aveva fissato un valore di 575 Fcfp per grammo di perla nel marzo 2021, ma la Corte amministrativa d’appello di Parigi ha rivisto questa stima a 250 Fcfp per grammo, provocando una revisione degli indennizzi. Il relatore pubblico ha proposto indennizzi per i nove dossier rimanenti che vanno da circa 1 milione a 37 milioni di Fcfp, a seconda della quantità di perle coinvolte in ciascun caso.
3. L’Ammontare Totale dell’Indennizzo
Se la decisione del tribunale seguirà le conclusioni del relatore pubblico, l’indennizzo totale per il Paese potrebbe raggiungere 96,5 milioni di Fcfp per i nove dossier rimanenti. Questa somma, combinata con i precedenti indennizzi, potrebbe far salire il conto complessivo per il Paese a quasi 100 milioni di Fcfp.
4. Impatto sul Settore della Perlicoltura
Questa vicenda mette in luce i problemi di gestione e di regolamentazione all’interno del settore della perlicoltura, in particolare per quanto riguarda la gestione delle perle e le normative ad esse associate. I perlicoltori, che hanno perso prodotti di grande valore, ora lottano per ottenere un risarcimento, evidenziando una mancanza di chiarezza ed equità nelle decisioni amministrative. L’indennizzo, se confermato, potrebbe rappresentare un aiuto importante per questi produttori che sono stati privati della loro produzione senza un’adeguata compensazione.
La decisione finale di questa vicenda è attesa per il 7 giugno prossimo e potrebbe avere ripercussioni significative sulle finanze pubbliche, oltre che sulla percezione che i produttori hanno della gestione del settore della perlicoltura da parte del Paese.
Mercoledì 18 Maggio 2022
1. Problemi di RappresentativitÃ
Il rapporto sottolinea che la rappresentatività dell’associazione è insufficiente. Nel 2020, l’associazione riuniva solo 117 membri provenienti da 6 organizzazioni professionali, su un totale di 349 tessere professionali registrate. Ciò indica che la TPAFP non riflette pienamente la diversità e la pluralità del settore della perlicoltura in Polinesia Francese.
2. Lacune nella Governance
La governance dell’associazione è anch’essa messa in discussione. Il rapporto rileva che le assemblee generali sono rare e che le riunioni del consiglio di amministrazione sono troppo distanziate. Inoltre, impegni finanziari importanti sono stati assunti senza un’adeguata approvazione da parte degli organi competenti, mettendo in dubbio la gestione interna dell’associazione.
3. Conflitti di Interesse
Sono segnalati conflitti di interesse nella gestione dell’associazione. Si menziona che sono stati effettuati acquisti presso società appartenenti ai membri del consiglio direttivo, sollevando dubbi sulla trasparenza delle decisioni finanziarie e sull’etica delle pratiche commerciali all’interno dell’associazione.
4. Spese Contestate e Mancanza di Concorrenza
Il rapporto critica anche la gestione delle spese, sia per le attività locali che internazionali:
Acquisti senza gara d’appalto: la CTC segnala acquisti effettuati senza procedure di gara, in violazione dei principi di trasparenza e concorrenza.
Spese eccessive: sono state osservate spese superiori alle previsioni, in particolare per missioni internazionali, dove sono state erogate sovvenzioni ad associazioni partner a Hong Kong, in Giappone e negli Stati Uniti. Ciò costituisce una violazione delle regole di gestione dei fondi pubblici.
Contratti assegnati senza concorrenza: alcuni contratti sono stati attribuiti senza rispettare le procedure di concorrenza, una pratica contestata nella gestione pubblica.
5. Raccomandazioni
Il rapporto della CTC invoca riforme urgenti per migliorare la governance della TPAFP. Ciò include la necessità di rafforzare la rappresentatività , garantire una gestione più trasparente e implementare meccanismi di controllo più rigorosi per l’utilizzo dei fondi pubblici. L’associazione dovrebbe inoltre assicurarsi che le proprie spese rispettino le regole di concorrenza e siano giustificate da processi trasparenti.
6. Conclusione
In conclusione, la CTC mette in evidenza problemi di gestione significativi all’interno della TPAFP, sollevando interrogativi su come vengano utilizzate le sovvenzioni pubbliche. Per ristabilire la credibilità dell’associazione e garantire una migliore gestione delle risorse pubbliche, è imperativo che vengano attuate riforme per assicurare una governance più efficace ed equa.
Queste conclusioni potrebbero influire sul modo in cui gli attori della perlicoltura, compresi gli stessi perlicoltori, percepiscono l’efficacia e l’integrità dell’organizzazione incaricata di rappresentare e promuovere la perla di Tahiti.