Questi orientamenti mirano a rafforzare la sostenibilità del settore rispondendo al tempo stesso alle sfide ambientali e socio-economiche.

1. Preservazione delle Lagune

Uno degli assi principali di questo consiglio riguarda la preservazione delle lagune, elemento chiave per la continuità della perlicoltura. La gestione dei rifiuti perliferi è stata un tema centrale. L’appalto lanciato dalla Direzione delle Risorse Marine (DRM) per proseguire il rientro dei rifiuti nelle isole delle Tuamotu-Gambier (13 isole interessate) nei prossimi tre anni mira a ridurre l’inquinamento marino. Questa iniziativa fa seguito agli sforzi precedenti e cerca di stabilizzare la situazione garantendo un miglior controllo dei rifiuti prodotti dall’industria perlifera.

Il progetto di regolamentazione attualmente in preparazione ha come obiettivo quello di spingere i produttori a elaborare piani di gestione individuali dei rifiuti, incoraggiando così un impegno più forte da parte dei produttori nella gestione ecologica della loro attività. L’uso di materiali compostabili sarà inoltre promosso per ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti prodotti dal settore.

2. Valorizzazione dell’Occupazione Locale

Una delle priorità strategiche è la valorizzazione dell’occupazione locale all’interno delle fattorie perlifere. Ciò passa attraverso diverse azioni concrete:

Formazione di innestatori locali: il Centro dei Mestieri del Mare della Polinesia Francese (CMMPF) lancerà in ottobre una formazione specifica sull’innesto delle ostriche perlifere. Questa formazione, destinata a una dozzina di persone che lavorano o hanno esperienza nelle fattorie perlifere, si svolgerà in due fasi: un mese di teoria a Rangiroa e cinque mesi di pratica nelle fattorie. L’obiettivo è rafforzare le competenze locali e ridurre progressivamente la dipendenza dalla manodopera straniera.

Criterio minimo di attività: il Consiglio ha introdotto un criterio minimo di produzione per le fattorie perlifere, con una produzione di 200 perle/ha su due anni e una soglia minima di dipendenti. Le fattorie che non rispettano questo criterio rischiano di perdere le concessioni marittime e l’autorizzazione di occupazione del demanio pubblico, con sanzioni che possono arrivare fino alla revoca della carta di produttore dopo due anni di inattività.

3. Gestione delle Concessioni Marittime e dell’Attività

È stata inoltre adottata una riforma importante sulla gestione delle concessioni marittime. Per garantire uno sfruttamento serio e sostenibile, il Consiglio ha deciso di ritirare o annullare le autorizzazioni di occupazione del demanio pubblico alle fattorie inattive da 2 anni (o 4 anni per le prime richieste). Le fattorie devono quindi garantire un minimo di attività per mantenere i loro diritti di sfruttamento. Questo include l’innesto delle ostriche, la produzione e la vendita di perle, con soglie minime di attività da rispettare per mantenere la concessione.

4. Rafforzamento delle Strategie di Vendita

È in corso di sviluppo una nuova strategia di vendita per valorizzare meglio le perle polinesiane sui mercati internazionali. Sebbene i dettagli non siano ancora stati pubblicati, è probabile che la strategia ponga l’accento su innovazione, qualità dei prodotti e tracciabilità della produzione.

Conclusione

Queste decisioni mirano a rafforzare la sostenibilità del settore perlifero, bilanciando la preservazione dell’ambiente, lo sviluppo economico e la valorizzazione dell’occupazione locale. La formazione di innestatori locali e l’introduzione di criteri minimi di attività per le fattorie dimostrano la volontà del governo di garantire la continuità dell’attività offrendo al contempo opportunità ai professionisti locali. Sarà fondamentale seguire l’evoluzione di queste misure e il loro impatto sull’industria della perla di Tahiti negli anni a venire.