Le ultime notizie sulla coltivazione delle perle a Tahiti

Giovedì 19 Ottobre 2023

Caso di Frode sulle Perle: un Falso Commerciante e una Commerciante Pesantemente Condannati


Un pensionato di 70 anni, ex dipendente dell’OPT, è stato condannato a tre anni di prigione, di cui sei mesi da scontare in carcere, per aver acquistato illegalmente perle senza la carta di commerciante richiesta dalla legge. La sua complice, un’esperta gioielliera, ha ricevuto una condanna a sei mesi di prigione con la condizionale per ricettazione.

Tra dicembre 2018 e febbraio 2019, il pensionato aveva acquistato diversi lotti di perle per un valore superiore ai 20 milioni di Fcfp presso produttori polinesiani. Sedotto da un precedente investimento molto redditizio, si era lanciato nel commercio di perle senza autorizzazione, ricorrendo a stratagemmi ingannevoli: promesse di bonifici mai effettuati, pagamenti parziali in contanti, falsi ordini di bonifico e persino il coinvolgimento di un complice al telefono per rassicurare i venditori.

Queste manovre fraudolente hanno messo in difficoltà diversi perlicoltori, alcuni dei quali hanno visto compromessa la scolarità dei propri figli. Da parte sua, la commerciante cinese, attiva da diversi anni nel settore, è stata riconosciuta colpevole di aver acquistato perle da questo falso commerciante senza verificarne la legittimità delle attività.

Il procuratore ha denunciato “la punta dell’icebergâ€, evocando l’esistenza di un mercato parallelo difficile da regolamentare. Il tribunale ha ordinato il rimborso solidale di oltre 18 milioni di Fcfp alle vittime.

Mercoledì 11 Ottobre 2023

Margaux Crusot, Tra Terra e Mare: Verso un’Acquacoltura Sostenibile in Polinesia


A 30 anni, questa ingegnere specializzata in acquacoltura e ambiente si distingue per il suo impegno a favore di pratiche acquacole più sostenibili.

È alle Vanuatu, all’età di nove anni, che Margaux scopre la sua passione per l’oceano. Questa vocazione la porta a intraprendere studi in acquacoltura fino a conseguire un diploma di ingegnere agronomo alimentare. Oggi, mette le sue competenze al servizio della Polinesia Francese, concentrando le sue ricerche sulla riduzione dell’impronta ambientale della perlicoltura.

Nella sua tesi, discussa presso l’Università della Polinesia Francese, traccia un quadro preoccupante: le pratiche perlicole generano ogni anno circa 1.600 tonnellate di rifiuti plastici. In collaborazione con la Direzione delle Risorse Marine (DRM), elabora una carta di buone pratiche ed esplora soluzioni concrete, come lo sviluppo di collettori biodegradabili a base di biomateriali, in partenariato con un istituto neozelandese.

Guidata da una visione ecologica e scientifica, Margaux Crusot intende sensibilizzare le istituzioni locali sull’urgenza di una migliore gestione dei rifiuti plastici provenienti dal settore perlicolo. Attraverso i suoi lavori, apre la strada a una perlicoltura rispettosa dell’ambiente e radicata nella sostenibilità.

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