Vincitrice del prestigioso premio L’Oréal-UNESCO Jeunes Talents per le Donne e la Scienza, si distingue per un’innovazione di rilievo destinata a trasformare in modo duraturo la filiera perlifera polinesiana.

Da cinque anni, la giovane ricercatrice dedica i suoi studi a una sfida di grande portata: ridurre l’impatto ambientale della raccolta delle ostriche perlifere, le cui metodologie tradizionali minacciano gli ecosistemi lagunari. Utilizzati da oltre 40 anni, i collettori con schermi ombreggianti – realizzati in plastica – rilasciano microplastiche e composti tossici, contribuendo al degrado dei fondali marini.

Dopo studi condotti sul campo negli arcipelaghi delle Gambier, di Arutua e di Takapoto, Margaux Crusot traccia un bilancio allarmante: la perlicoltura genera più di 1.600 tonnellate di rifiuti plastici all’anno. Da questa analisi nasce una soluzione inedita: i primi collettori di giovani ostriche realizzati con biomateriali completamente biodegradabili.

Grazie alla stampa 3D, Margaux sviluppa i primi prototipi in laboratorio, per poi collaborare con uno specialista dei materiali e associarsi a un industriale di Tahiti per avviare la produzione su scala più ampia. Brevettato, questo collettore ecosostenibile è già stato immerso per test in ambiente naturale, gettando le basi per una transizione concreta verso una perlicoltura sostenibile.

L’innovazione di Margaux non si limita alla tecnologia: rappresenta un cambiamento di paradigma per l’intera filiera. La sua ambizione? Che questi nuovi collettori sostituiscano progressivamente i dispositivi inquinanti e che i perlicoltori adottino questa soluzione per proteggere le loro lagune e garantire la continuità della loro attività.

Con questo premio internazionale, Margaux Crusot guadagna visibilità e credibilità. Il suo progetto, all’incrocio tra scienza, industria ed ecologia, testimonia un impegno profondo per un futuro più rispettoso dell’ambiente – e la consacra come pioniera di una perlicoltura reinventata.