Martedì 8 Aprile 2025
Perle polinesiane in crisi: le esportazioni crollano del 62% alla fine del 2024
Un crollo vertiginoso per le perle di coltura
Gli ultimi dati dell’ISPF, basati sulle cifre della Direzione delle Dogane, rivelano un netto calo delle esportazioni locali nel quarto trimestre 2024: -62% in valore rispetto alla fine del 2023. Su tutto l’anno, la diminuzione raggiunge il 47%, un duro colpo per l’economia polinesiana.
Il settore perlifero, pilastro storico delle esportazioni, è il principale responsabile di questa débâcle. Le vendite di perle grezze crollano: -69% in valore e -49% in volume. Il prezzo medio al grammo si attesta ora a 700 F.CFP, in caduta libera (-39% in un anno). Su base annua, il bilancio è altrettanto allarmante: -59% in valore e -52% in volume.
Vaniglia e noni: le rare note di speranza
In questo scenario cupo, alcuni prodotti agricoli resistono. La vaniglia registra un’impennata spettacolare: +76% in valore e +50% in volume, con un prezzo al chilo che raggiunge i 59.000 F.CFP. Il noni segue la stessa tendenza (+64% in valore, +50% in volume).
Al contrario, altri settori soffrono: l’olio di copra cresce leggermente in valore (+33%), ma arretra in volume (-21%). Il monoï e la madreperla crollano rispettivamente del 41% e 26% in valore.
Importazioni: stabilitĂ globale, ma settori in tensione
Dal lato delle importazioni civili, la tendenza è stabile, ma emergono forti disparità settoriali. I beni strumentali mostrano una forte progressione (+26% in valore), trainando verso l’alto le importazioni delle imprese (+6%). Al contrario, i beni intermedi scendono del 12% in valore, nonostante un aumento dei volumi (+37%), trainato soprattutto dagli acquisti di cemento.
Per le famiglie, il calo è moderato (-2% in valore, -3% in volume), ma il mercato automobilistico si inabissa (-30% in valore).
Energia: calo dei prezzi, aumento dei consumi
Le importazioni di prodotti petroliferi registrano un calo del 14% in valore, nonostante un aumento dei volumi (+14%). Su base annua, il loro valore cresce leggermente (+3%), ma il prezzo medio al chilo si attesta a 100 F.CFP, in calo del 24%.
Una situazione contrastata che sottolinea la fragilità dell’economia polinesiana, ancora troppo dipendente dalle sue perle.
(Fonti: ISPF, Direzione delle Dogane)
